Pregiudizio di omissione

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Con il termine pregiudizio di omissione si indica la tendenza a favorire un atto di omissione (inazione) rispetto ad uno di commissione (azione).[1][2] Può verificarsi a causa di una serie di processi, tra i quali l'inerzia psicologica,[3] la percezione dei costi della transazione e la tendenza a giudicare le azioni dannose come peggiori, o meno morali, di omissioni (inazioni) altrettanto dannose. È controverso se il pregiudizio di omissione sia un pregiudizio cognitivo o se sia invece razionale.[4] Questo pregiudizio è spesso illustrato per mezzo del problema del carrello ferroviario ed è stato anche proposto come una spiegazione per l'effetto di dotazione e per il pregiudizio dello status quo.[5]

Esempi ed applicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Spranca, Minsk e Baron hanno esteso il pregiudizio di omissione ai giudizi sulla moralità delle scelte. In uno scenario, Giovanni, un tennista, si trova a dover affrontare, l'indomani, una partita decisiva contro un avversario difficile, e sa che questi è allergico ad uno specifico ingrediente alimentare. Ai soggetti sono state presentate due alternative: nella prima, Giovanni consiglia il cibo contenente l'allergene, così da danneggiare le prestazioni del suo avversario; nella seconda, Giovanni si accorge che l'avversario stesso, ignaro, ha ordinato il cibo nocivo, e non lo avverte. La maggioranza delle persone ha ritenuto che l'azione di Giovanni di raccomandare il cibo nocivo fosse più immorale del suo limitarsi a non avvertire l'avversario della presenza della sostanza nociva.[6]

L'effetto di questo pregiudizio è stato identificato anche in contesti sportivi del mondo reale: le statistiche NBA hanno mostrato che gli arbitri hanno fischiato il 50% di falli in meno nei momenti conclusivi di partite aventi risultati prossimi al pareggio.[7]

Un altro caso reale di questo pregiudizio si ha quando dei genitori decidono di non vaccinare i propri figli a causa del rischio potenziale di danno letale da vaccino, anche quando la probabilità che la vaccinazione causi un danno o la morte è molto inferiore alla probabilità che un danno paragonabile, o la morte, venga causata proprio dalla malattia prevenuta dal vaccino.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ilana Ritov e Jonathan Baron, Status-quo and omission biases, in Journal of Risk and Uncertainty, vol. 5, n. 1, February 1992, DOI:10.1007/BF00208786.
  2. ^ Jonathan Baron e Ilana Ritov, Reference Points and Omission Bias, in Organizational Behavior and Human Decision Processes, vol. 59, n. 3, September 1994, pp. 475–498, DOI:10.1006/obhd.1994.1070.
  3. ^ David Gal, A Psychological Law of Inertia and the Illusion of Loss Aversion (PDF), in Judgment and Decision Making, vol. 1, July 2006, pp. 23–32.
  4. ^ Frances Howard-Snyder, Doing vs. Allowing Harm, in The Stanford Encyclopedia of Philosophy, 2011.
  5. ^ David Gal, Derek D. Rucker e Sharon Shavitt, The Loss of Loss Aversion: Will It Loom Larger Than Its Gain?, in Journal of Consumer Psychology, vol. 28, n. 3, July 2018, pp. 497–516, DOI:10.1002/jcpy.1047.
  6. ^ Mark Spranca, Elisa Minsk e Jonathan Baron, Omission and commission in judgment and choice, in Journal of Experimental Social Psychology, vol. 27, n. 1, 1991, pp. 76–105, DOI:10.1016/0022-1031(91)90011-T.
  7. ^ Tobias Moskowitz e L. Jon Wertheim, Scorecasting: The Hidden Influences Behind How Sports Are Played and Games Are Won, Crown Publishing Group, 2011, p. 24, ISBN 978-0-307-59181-4.
  8. ^ Ilana Ritov e Jonathan Baron, Reluctance to vaccinate: Omission bias and ambiguity, in Journal of Behavioral Decision Making, vol. 3, n. 4, October 1990, pp. 263–277, DOI:10.1002/bdm.3960030404.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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